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Il tachimetro dell’auto misura la velocità, ma può avere scarti: scopri come funziona, quando è da controllare o riparare, e cosa fare.
Il tachimetro auto è uno degli strumenti più familiari a chi guida: si trova davanti agli occhi, nel cruscotto, e indica in tempo reale la velocità a cui si sta viaggiando. Eppure, non tutti sanno esattamente come funziona, quanto è preciso o quando è necessario controllarlo. In alcune situazioni, un tachimetro malfunzionante può causare errori nella guida e addirittura portare a infrazioni involontarie. In questa guida scoprirai come funziona il tachimetro, quali sono le differenze tra analogico e digitale, come interpretare eventuali scarti e cosa fare se si sospetta un guasto.
Il tachimetro è lo strumento che misura la velocità istantanea del veicolo durante la marcia. Indica la velocità in chilometri orari (km/h) e si trova generalmente sul quadro strumenti, accanto al contagiri e agli indicatori di carburante. Può essere analogico, con una lancetta che si muove su una scala graduata, oppure digitale, dove la velocità è mostrata su un display elettronico. Entrambi i sistemi svolgono la stessa funzione, ma il digitale garantisce una lettura più immediata e precisa, ed è ormai comune sui modelli più recenti.
Il funzionamento del tachimetro dipende dal tipo di tecnologia utilizzata. Nei modelli più datati, il tachimetro è un dispositivo meccanico collegato alla trasmissione: un cavo flessibile ruota in proporzione alla velocità delle ruote e aziona direttamente la lancetta.
Nei veicoli moderni, invece, il tachimetro digitale per auto funziona grazie a sensori di velocità posizionati sulle ruote o sulla trasmissione. Questi sensori inviano segnali elettronici alla centralina, che li interpreta e visualizza la velocità sul display. Il vantaggio del sistema digitale è la maggiore precisione e la possibilità di essere integrato con altri sistemi elettronici del veicolo, come il cruise control o il limitatore di velocità.
Uno degli aspetti meno noti del tachimetro è che non indica mai la velocità reale al 100%. Per legge, i costruttori devono impostare un margine di sicurezza, per evitare che la velocità indicata sia inferiore a quella effettiva. Questo comporta un piccolo scarto che può variare tra il 2 e il 10%, a seconda del veicolo.
A influire su questo scarto ci sono vari fattori:
Questo significa che, a 130 km/h indicati, la velocità reale potrebbe essere di 122-125 km/h. Anche se il tachimetro tende a sovrastimare, è importante non sottovalutare questo margine, soprattutto quando si guida vicino ai limiti previsti per legge.
Un tachimetro rotto o impreciso può essere pericoloso. I sintomi più comuni di malfunzionamento includono:
Questi segnali possono derivare da un guasto al sensore, da problemi elettrici o da malfunzionamenti nella centralina. In caso di sospetto, è consigliabile rivolgersi a un elettrauto specializzato, che può effettuare una diagnosi tramite strumenti di scansione.
Un tachimetro difettoso deve essere riparato o sostituito il prima possibile, non solo per motivi di sicurezza, ma anche per evitare di incorrere in multe in caso di infrazione dovuta a una lettura errata.
Il tachimetro è uno strumento utile per rispettare i limiti di velocità, ma non ha valore legale nei controlli stradali. In caso di verifica, l’unica misura che conta è quella rilevata dagli strumenti ufficiali: autovelox, tutor, telelaser.
Per questo motivo è importante sapere che non puoi contestare una multa sostenendo che “il tachimetro segnava meno”. Se sospetti un problema, l’unico modo per tutelarti è far controllare lo strumento prima di incorrere in sanzioni. Inoltre, nel caso in cui tu decida di sostituire cerchi o pneumatici con misure diverse, è essenziale verificare la corretta taratura del tachimetro, poiché anche un piccolo errore può portare a una falsa lettura e quindi a comportamenti di guida inadeguati.